Piazza Grande, nel centro storico di Arezzo, è senza timore di esagerazione una delle piazze più belle d’Italia, per la sua forma irregolare e leggermente pendente, e per essere stata progettata da Giorgio Vasari su commissione di Cosimo de’ Medici – che si erano impossessati della città sul finire del Trecento –con le caratteristiche logge. Nei secoli è stata fulcro della vita cittadina e ancora oggi è il simbolo e il luogo di ritrovo degli aretini, grazie a fiere ed eventi di richiamo nazionale e internazionale, come l’importante Fiera antiquaria che si svolge ogni primo fine settimana del mese, e soprattutto la Giostra del Saracino, che si tiene in due momenti dell’anno, a giugno e a settembre.
È proprio in questa compagine che nel giugno 2022 lo chef Fatjon Goga ha aperto il proprio ristorante, Osteria Grande, nel locale che compare anche tra le scene del film La vita è bella di Roberto Benigni, che nel 1997 ha vinto l’Oscar.
Già noto al pubblico aretino per essere lo chef del ristorante Lo Zafferano e l’Amorosa, ha realizzato il desiderio di avvicinarsi ancora di più allo spirito della città, insieme al suo spiccato amore per l’arte e la bellezza, investendo nuove energie in questo luogo che ha ristrutturato in pochi mesi. Idee chiare, come si dichiara già nel nome, l’omaggio è all’italianità pura e alla sua città. La veste stilistica con cui ha arredato la sala è semplice e lineare, e fonde la storia con la contemporaneità.
Di questo spazio antico Fatjon ha voluto mantenere l’essenza, nel soffitto a botte, i muri in mattoncini, le pareti nei toni caldi ed eleganti del cioccolato, la ricerca sui materiali naturali come legno, ferro e pietra, e i loro colori neutri e caldi. Aperto a cena, con una ventina di posti a sedere, Osteria Grande presenta un menu che racconta una cucina di terra e di mare, con materia prima che parla toscano e che omaggia i mestieri antichi, come il contadino, il pescatore e l’antiquario, che sono anche essenza di questa città che oltre le mura storiche è già immersa nella campagna. Uno stile gastronomico che dal gusto locale allarga lo sguardo verso la toscanità fino ad abbracciare la cultura mediterranea, in cui entrano anche ricordi primigeni della cucina di casa – lo chef ha origini albanesi – e le suggestioni dei viaggi compiuti nel tempo.
Un signature dello chef che lo accompagna da sempre, in carta tutto l’anno è lo Spaghetto Al Bronzo Barilla, crema di aglione di Valdichiana, oro. Una crema delicata data dall’ossidazione del pregiatissimo aglione, va a intridersi nello spaghetto, e nella mise en place compare la foglia d’oro, omaggio al celebre gesto di Marchesi che ha voluto sancire l’elevazione del risotto alla milanese da tradizionale a gourmet, e che si ritrova nell’intento di chef Goga, ma anche con l’omaggio alla città di Arezzo, celebre nel mondo per l’arte orafa.
“Coltiviamo e maturiamo questo straordinario ortaggio per offrire un vero piatto a km 0, impreziosito dall’eccellente pasta. Lo serviamo bianco o in versione nero fermentato dalle dolci note di liquirizia, noci e oro, il colore di Arezzo” chiosa lo chef, che con pochissimi ingredienti restituisce un’elegante sintesi di gusto italiano contemporaneo.